Cinque tirocini mai partiti per le restrizioni dell'emergenza sanitaria, cinque ragazzi ancora alla ricerca della propria autonomia. Massimiliano Manai dello Sportello Lavoro ci racconta perché è importante riattivare i percorsi sospesi o interrotti.
È passato ormai un anno dall’inizio della pandemia legata al diffondersi del virus Covid-19 e tante sono le ricadute sulle abitudini quotidiane, sulle relazioni e sulle attività lavorative.
Anche allo Sportello Lavoro, abbiamo dovuto ripensare le nostre attività per adattarle alle nuove esigenze di sicurezza, cercando di mantenere centrali i pilastri che da sempre guidano il nostro lavoro: l’importanza delle relazioni interpersonali, l’essere una presenza costante per le persone che si rivolgono a noi per un aiuto, la ricerca condivisa di una soluzione.
Tra periodi di apertura al pubblico alternati a modalità a distanza, abbiamo ripreso la prima accoglienza, l'orientamento, la formazione al lavoro per adolescenti e giovani adulti, le attività formative e di ricerca lavoro dedicate ad adulti che si occupano di cura e assistenza della persona.
Esattamente un anno fa, tra la fine di febbraio e i primissimi giorni del mese di marzo, siamo stati impegnati nella compilazione dei moduli per l’attivazione di alcuni tirocini di inserimento lavorativo dedicati a 5 tra i ragazzi che avevamo conosciuto durante gli incontri di orientamento. Prima dell'attivazione, avevamo portato avanti un lungo e complesso percorso fatto di più tappe: la valorizzazione delle potenzialità di ogni ragazzo, la ricerca del datore di lavoro più adatto, l’incontro tra le parti e, infine, l'attivazione del tirocinio.
Purtroppo nessuno di quei 5 percorsi ha visto mai la luce, perché il blocco totale delle attività decretato di lì a pochissimi giorni e durato quasi 4 mesi, ha portato alla scadenza dei termini di progetto per l’utilizzo dei fondi e all’impossibilità di centrare gli obiettivi definiti prima dell’insorgere della pandemia.

È stata una grave perdita per tutti noi, per gli operatori e volontari che hanno dovuto fare i conti con la frustrazione e il dispiacere di vedere vanificati gli sforzi di tante settimane di lavoro. È stata soprattutto una grave perdita per i ragazzi, molti dei quali con significative fragilità e difficoltà a collocarsi nel mondo del lavoro attraverso “normali” canali di ricerca. Ancora una volta, dopo avere investito tante energie, questi ragazzi si sono ritrovati senza possibilità e con il sempre presente bisogno di autonomia e realizzazione personale.
Tra i ragazzi più fortunati che hanno usufruito dell’attivazione del percorso prima di marzo 2020, ben 5 su 7 hanno concluso l'esperienza con una prosecuzione del rapporto di lavoro iniziato con il tirocinio, attraverso la stipula di 4 contratti di apprendistato e di un contratto a tempo determinato. Percentuali decisamente importanti che confermano ancora una volta come un periodo di orientamento al lavoro, unito a un percorso personalizzato e supportato da un’attenta attività di monitoraggio, favorisca un tirocinio di successo nell'ambito degli inserimenti lavorativi di soggetti in fragilità.
A oggi, pur continuando l’attività di orientamento e l’individuazione di risorse sul territorio, lo Sportello ha sospeso l’attività di facilitazione dell’inserimento lavorativo dei ragazzi per mancanza della copertura dei percorsi di tirocinio. Anche se non è per niente facile, ci stiamo impegnando per trovare le risorse! Se hai idee da condividere, contattaci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A cura di Massimiliano Manai, operatore dello Sportello Lavoro di ASAI
