La scuola svedese è divisa in 4 cicli, preceduti da un anno prescolare, di transizione fra scuola materna e scuola dell’obbligo. La scuola è obbligatoria fra i 6 e i 16 anni.

I voti vengono introdotti nella classe 6 e sono adattati al sistema europeo di A-B-C-D-E-F. I voti finali della classe 9 sono particolarmente importanti in quanto costituiscono la base di selezione per l’accesso a diversi ‘gymnasi’. Esistono diversi tipi di ‘gymnasi’, paragonabili alle nostre scuola superiori. Quello più prestigioso e considerato più difficile è il ginnasio di scienze naturali, seguito da quello di scienze sociali. Il voto finale del ginnasio è molto importante per l’accesso all’università. Quest’ultimo infatti avviene sulla base di una lista di preferenza dei corsi di studio e dell’università. I candidati vengono messi in lista sulla base di due possibili criteri: il risultato di una prova nazionale di cultura generale comune a tutte le facoltà, che si chiama ‘högskoleprov’ (prova dell’università) oppure la media finale del ginnasio.
L’intero sistema educativo svedese, inclusa l’università, è gratuito, anche nelle scuole private.
Negli ultimi anni il dibattito pubblico sulla scuola è diventato particolarmente intenso per una serie di problemi che sono sicuramente comuni ad altre nazioni. Fra questi i più discussi sono:
- un aumentato tasso di insegnanti che prendono congedi di malattia a causa di classi “indisciplinate”;
- un calo forte del “prestigio” sociale del lavoro di insegnante e l’incapacità dei corsi universitari di pedagogia di attrarre i migliori studenti, anche per via dei bassi salari;
- una diminuzione preoccupante dei risultati dei test Pisa ( programma per la valutazione internazionale degli studenti), soprattutto in matematica.
Quest’ultimo problema è stato ampiamente discusso pubblicamente. La vicina Finlandia, che viene spesso citata, ha risultati eccellenti in matematica.
A prima vista il sistema scolastico svedese appare meno duro di quello italiano. Il carico di compiti e studio a casa è significativamente inferiore, non ci sono compiti durante le vacanze, non esiste la bocciatura e i voti vengono introdotti solo all’età di 13 anni.
Ci sono tuttavia difficoltà che rendono questo sistema “crudele”. Per esempio, l’introduzione dei voti a 13 anni può essere scioccante per i ragazzi che non hanno mai avuto voti prima e hanno sopravvalutato la propria prestazione. Inoltre, la selezione degli allievi per il ginnasio sulla base del voto finale della classe 9 e per l’università sulla base del voto finale del ginnasio rende il voto cruciale sin dai 16 anni di età e preclude possibilità di formazione e quindi di lavoro ai ragazzi con voti non eccellenti. Se per esempio un ragazzo esce dal ginnasio con una media B, è praticamente impossibile che diventi medico.
Il risultato è una scuola che non riesce a livellare le differenze di classe sociali degli allievi. Quelli che vengono da una buona famiglia in cui si parla bene svedese e si dà importanza agli studi, hanno molta molta più probabilità di avere accesso a buona scuole superiori e universitarie. Gli immigrati, soprattutto quelli che abitano in periferia in zone quasi esclusivamente popolate da immigrati, hanno poche possibilità di ascesa sociale. Un sintomo di questo problema è che molto immigrati di seconda generazione parlano svedese con l’accento originario dei genitori.