"Cosa faresti se Giò fosse rom?"

Il progetto RSC Rom Sinti Camminanti promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, mira all'inclusione di bambini e adolescenti rom, sinti e camminanti attraverso una serie di interventi educativi. Anche ASAI fa parte di RSC, con due operatori scuola e un operatore famiglie che lavorano per l'inclusione scolastica e sociale dei minori e dei loro nuclei familiari, all'interno di una rete associativa presente sul territorio.
 
rom small
 
Attualmente, gli interventi sono attivi presso le scuole secondarie di I grado "Leonardo da Vinci" e "Ignazio Vian".
 
Durante lo scorso anno scolastico, gli studenti delle classi prime delle scuole medie “Alvaro – Modigliani” e “Leonardo Da Vinci” si sono confrontati con gli operatori Elisa Sclaverano e Rambo “Giò” Halilovic, quest'ultimo di origine rom. Le origini di Giò non sono state rivelate subito ai ragazzi, ma soltanto dopo un periodo di conoscenza reciproca tra educatori e classi coinvolte nel progetto. Come hanno reagito i ragazzi e quali sono state le loro riflessioni? Dal "non ci credo" al "per me Giò è una persona normale", gli studenti ci stupiscono con la loro capacità di elaborare e accogliere. RSC è uno strumento efficace di integrazione che lavora sui pregiudizi attraverso l'incontro, la relazione e lo scambio.
 
Ecco alcuni dei testi raccolti durante gli incontri in classe:
 
IMPRESSIONI
Non ci credo!
L’altra volta abbiamo scoperto che Giò è rom (Rom = uomo o marito) nessuno ci credeva ed eravamo tutti sorpresi. Alla fine Elisa ci ha dato la conferma. Siamo proprio degli sciocchi perché noi pensiamo che i rom siano diversi ma alla fine abbiamo visto che sono uguali a noi perché se no avremmo capito subito che Giò è rom.

OSSERVAZIONI SULL’ETNIA DI GIO’
Oggi Giò, proprio sul suonare della campana, ci ha detto che lui è Rom (e non zingaro).
Io penso che non cambi niente perché era Giò prima e rimane Giò anche se è Rom. Anzi ci potrà arricchire con le sue esperienze e storie, con la sua cultura e la sua tradizione, con i cibi tipici del suo paese e le usanze (tutto questo quando era piccolo) e sono sicuro che scopriremo che l’etnia Rom non è da discriminare.

COSA SIGNIFICA ESSERE ROM?
La settimana scorsa con Giò ed Elisa abbiamo parlato su cosa significa essere rom e per farlo dovevamo elencare delle loro caratteristiche. In seguito abbiamo anche parlato con dei bambini rom e solo Riccardo e Matteo sostenevano che i bambini rom visto che da piccoli rubano anche da grandi lo faranno, ma a parte loro due tutta la classe non concordava con quello, tutti pensavano che ognuno alla fine può cambiare.
Secondo me essere rom non è essere una persona da disprezzare e metterla da parte, solo che i rom hanno un’altra cultura, diverse abitudini, in fondo sono solo leggermente diversi da noi, perché sono delle persone e anche loro meritano di essere rispettati.

PER ME GIO’ E’ UNA PERSONA NORMALE
Il giorno 5 Febbraio con Elisa e Giò abbiamo parlato sull’etnia zingara, alla fine del discorso Giò ci ha rivelato che lui è uno zingaro. Per me Giò è una persona normale, zingara, che va trattata con rispetto, infatti per me non mi ha fatto ne caldo ne freddo perché non è cambiato niente da quando lo conosciamo. I miei pensieri sono sempre gli stessi.

CONVERSAZIONE SUI ROM
Il giorno 6 Febbraio 2014 con Elisa e Giò abbiamo parlato dei problemi che avevamo con le due ragazze rom. Giò ci ha consigliato di non fare la solita relazione ma di scrivere quello che pensavamo noi sui Rom.
Io seguirò il loro consiglio quindi inizierò a parlare di questi uomini. Rom significa “persone nomadi”. Per me tutti i Rom sono persone normali, anche se qualche volta le nostre compagne fanno alcuni dispetti; ma anche noi italiani non siamo da meno. Però alcune volte si sente dire di stare attenti su queste persone anche dalla tv; sono descritti anche come persone da mettere da parte.
Io penso che in Europa e in tutto il mondo ci siano i buoni e i cattivi e, non sono tutti Rom, ma anche persone malate o preoccupate di essere lasciate dal marito o dal fidanzato. Per questo alcune persone uccidono per delle sciocchezze come queste che ho elencato poco fa. Non si pensa agli affetti o alla fiducia che si ha per una persona: io penso che tutti i Rom (nomadi) e tutti noi abbiamo la possibilità di sbagliare. Noi uomini siamo tutti UGUALI, sbagliando però poi si può recuperare.
 
COSA FARESTI SE GIO’ FOSSE ROM?
Io non so da che nazione provenga Giò. Ho sempre pensato che il suo nome fosse l’abbreviazione di Giovanni. Riflettendoci, però, Giò potrebbe essere Joe e quindi diventare inglese o americano. Potrebbe anche essere un nome rom. In fondo che importa se Giò è inglese, francese, rom, spagnolo… non cambia niente. Giò, comunque, è venuto nella nostra scuola per insegnarci a collaborare e a diventare amici e questo lo può fare anche se è di un’altra nazionalità rispetto alla mia o se appartiene ad una diversa etnia o religione. 
Il messaggio che Giò ci sta trasmettendo durante questi incontri è che non bisogna discriminare nessuno e io credo che questo sia perfettamente giusto.

GIO’ E’ UNO ZINGARO
Giovedì scorso sono venuti Elisa e Giò. Al suono della campanella, Giò ci ha detto che è uno zingaro. Io non mi sono sorpresa, perché per me loro sono persone normali, come noi. Alcune persone credono che i rom siano diversi da noi soltanto perché non hanno una casa in mattoni e il loro colore della pelle è leggermente più scuro, ma per me non è vero. Alcuni rom vanno a rubare, ma non tutti lo fanno e quest’ultimi devono essere rispettati.
 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti. Clicca su "CHIUDI" per prestare il consenso all’uso di tutti i cookie.