Il naufragio. Un racconto semiserio!

«Siete nel mare in burrasca in pieno oceano e la vostra nave ha un’avaria, ma non preoccupatevi, avete una scialuppa per arrivare sino all’isola più vicina! Però c’è un problema: la scialuppa è piccola e le cose da portare sull’isola sono tante. Quali scegliete?»
 
Un gioco di simulazione aiuta i ragazzi a orientarsi nel mondo del lavoro.
 
  viaggio3
 
Il lunedì pomeriggio allo Sportello Lavoro Asai è il giorno del gruppo di orientamento “Sulle tracce del lavoro”. Puntuali quasi sempre e in cerchio intorno al tavolo grande, parliamo di presentazione di sé, di competenze e aspettative, di ricerca e colloqui di lavoro, a volte di bisogni complessi come casa e documenti.

Ma c’è un lunedì in cui ogni gruppo inizia a giocare: è il giorno della simulazione del colloquio di gruppo. Non tutti avranno mai occasione di farne uno, ma diversi ragazzi ci hanno raccontato di aver fatto questa esperienza senza capirne fino in fondo il significato.

Il gioco è semplice e allo stesso tempo complesso e quello che sembra inizialmente una consegna di veloce soluzione risulta essere ogni volta un processo complesso di mediazione e incontro/scontro.

Tutto parte da una storia: ​”Siete nel mare in burrasca in pieno oceano e la vostra nave ha un’avaria, ma non preoccupatevi, avete una scialuppa per arrivare sino all’isola più vicina! Però c’è un problema: la scialuppa è piccola e le cose da portare sull’isola sono tante, troppe per un barchino così piccolo, dovete quindi scegliere che cosa portare e che cosa lasciare in balia delle onde. Scatolette di tonno, pasta, carne secca, barili d’acqua, una pistola, la canna da pesca, una coperta, casse di Coca Cola, corda, accetta, teloni impermeabili, ricetrasmittenti, una cartina, una bussola, un coltellino svizzero e dei razzi segnalatori sono gli oggetti presenti sulla nave, ma la scialuppa ha posto solo per 7 di questi. Non solo, ogni oggetto ha un suo peso e la scialuppa, oltre al vostro peso, può portare solamente altri 35 kg. Quale sarà la migliore combinazione di oggetti per arrivare sino all’isola e salvarsi la vita?”.

Nel corso del tempo tantissimi gruppi si sono cimentati in questo semplice compito e ne abbiamo viste di tutti i colori, dalla pistola come prima scelta, alle casse di Coca Cola al posto dell’acqua, da chi ci sorprende trovando un modo geniale per portare più oggetti fino a un gruppo formato da quasi tutti trentenni che si fanno dirigere a bacchetta da una ragazza di diciotto anni. Solo una volta un gruppo non è riuscito a presentare la sua lista di oggetti, mancando completamente gli obiettivi del gioco. 
 
viaggio2

In realtà non esiste una lista di oggetti del tutto giusta e una completamente sbagliata, quello che conta sono le dinamiche che si sviluppano intorno al tavolo tra i partecipanti, la cooperazione per raggiungere l’obiettivo, la capacità di confrontarsi tra pari e di assumere il ruolo di leader all’interno del gruppo senza sopraffare gli altri ma riuscendo anzi a farsi riconoscere come tale. Questi aspetti sono molto importanti nel mondo del lavoro e sono presi in condiserazione dai selezionatori durante i colloqui di gruppo. Spesso i ragazzi non si soffermano su queste dinamiche, in particolare se hanno poche esperienze in contesti lavorativi: è quindi fondamentale approfondirle anche attraverso il gioco del naufragio.

E voi? Quali oggetti scegliereste di portare a bordo della vostra scialuppa?
 
 
A cura di Massimiliano Manai, operatore dello Sportello Lavoro ASAI


Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti. Clicca su "CHIUDI" per prestare il consenso all’uso di tutti i cookie.