Obiettivi al Centro: lo sviluppo sostenibile dipende anche da noi

centro1
 
I "Giovani al Centro" lavorano sull’Agenda 2030 per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dai Governi dei 193 Paesi dell’ONU. 

A partire da incontri di studio e riflessione, i ragazzi provano a dare risposte concrete alla domanda “Quali comportamenti possiamo mettere in atto per trasformare il nostro mondo?”
 
Il Centro Interculturale della Città di Torino e ASAI collaborano da ormai dieci anni nell’ottica di offrire opportunità e occasioni di incontro e dialogo nonché di crescita e formazione per i giovani, creando degli spazi in cui possano sentirsi protagonisti e padroni del loro tempo. Quest’anno la co-progettazione delle attività dedicate agli adolescenti del progetto “Giovani al Centro”, che unisce privato e sociale per garantire sostegno ai giovani e alle loro famiglie, è stata incentrata anche sulla riflessione e sulla messa in atto di alcuni dei mezzi indicati nell’Agenda 2030 per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dai Governi dei 193 Paesi dell’ONU. 

 
In questo senso la stessa Agenda all’OBIETTIVO 17 promuove e sollecita la partnership per lo sviluppo sostenibile, e sostiene che: “In un mondo sempre più globalmente interconnesso, la collaborazione per lo sviluppo sostenibile deve realizzarsi a livello internazionale, nazionale e locale e coinvolgere istituzioni pubbliche, settore privato e società civile, rafforzando la solidarietà a livello globale e tutelando i bisogni delle categorie più vulnerabili”.

Le attività proposte in questi mesi alle ragazze e ai ragazzi iscritti al progetto sono state realizzate grazie anche alla collaborazione di altre realtà presenti sul territorio.
 Partendo dalla domanda “Quali comportamenti possiamo mettere in atto per trasformare il nostro mondo?”, i giovani sono protagonisti di riflessioni ad ampio spettro che si concentrano su tematiche a loro molto vicine.
 
OBIETTIVO 4. Un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
 
“I ragazzi ci regalano il loro tempo libero!" dice D., volontario nel progetto Giovani al Centro. "In questo è racchiusa l’importanza che hanno le ore e i momenti passati insieme. 
È essenziale creare degli spazi a misura dei ragazzi in cui possano sentirsi liberi di esprimersi senza condizionamenti. È incredibilmente sorprendente come, in questo modo, i giovani ci regalino degli spunti per ragionare e riflettere. Ci si riscopre, si cresce e si ragiona insieme, si impara ad apprezzare la meraviglia che sta nella diversità dell’altro.”
 
L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 si occupa del tema dell’istruzione e dell’educazione: i ragazzi hanno il diritto di apprendere, sviluppare le proprie capacità e competenze. All'interno di "Giovani al Centro" il compito dell’educatore e delle figure di riferimento è quello di motivare e stimolare allo studio, fornire ai ragazzi e alle ragazze degli strumenti per lavorare su se stessi e riflettere sul proprio percorso scolastico e personale, oltre che a fornire spunti di riflessione su temi come l’intercultura e la convivenza civile. Diventa così fondamentale incoraggiarli e impegnarsi nel cercare di valorizzare e far emergere i talenti di ciascuno.
 
OBIETTIVI 10, 16 E 17. Migrazioni, pregiudizi e dialogo con Unicef e CISV 
 
Dopo un iniziale lavoro di introduzione agli obiettivi proposti dall’Agenda 2030, insieme al CISV di Torino con il progetto Start the Change, e con UNICEF, i “Giovani al Centro” sono stati coinvolti in quattro incontri: attraverso la metodologia del gioco e della restituzione finale, hanno ragionato sul tema delle migrazioni e dei pregiudizi. 
Il risultato è stato un lavoro di gruppo che ha stimolato i ragazzi ad una riflessione più attenta soprattutto rispetto ai pregiudizi dettati da convinzioni o retaggi culturali che ci portano spesso ad etichettare, non solo le situazioni, ma anche gli individui, con il rischio di creare ulteriori occasioni di esclusione sociale.

 
“Le parole sono veicolo di messaggi”, dice K. 
Termini come “immigrato” o “extracomunitario” assumono una valenza negativa perché accostate a parole come “invasione”, “terrorismo”, “malattie” etc. Possiamo dunque parlare di “parole dell’odio”?
 Lo stimolo di riflessione illustra come le migrazioni siano un fenomeno antico che caratterizza da sempre l’essere umano, tanto che, come sostiene Massey, “gli umani sono una specie migratoria”. Spostamenti, diaspore, deportazioni e colonizzazioni hanno caratterizzato e caratterizzano ancora la storia dell’umanità.
 Essere consapevoli della propria storia è il primo passo per eliminare pregiudizi e ostilità nei confronti dell’altro.
 
centro3

OBIETTI 5 E 10. Parità di genere e riduzione delle disuguaglianze con la Fondazione Benvenuti in Italia 

Partendo proprio dall’utilizzo delle parole, i ragazzi e le ragazze di "Giovani al Centro" hanno ragionato anche sulle disuguaglianze di genere e sulla violenza. 
Benchè possano sembrare “solo parole”, sono purtroppo ancora l’esempio dei limiti che la società odierna fatica a superare.

"Voglio essere libera di esprimermi senza paura del giudizio altrui", dice W.
 "Chi dice che ci si deve sposare per forza?", chiede M.
 
Queste sono alcune delle domande poste dagli adolescenti del Centro in un momento di confronto collettivo nella attività proposte dalla Fondazione Benvenuti in Italia.
Il lavoro ha fatto emergere quanto, anche le nuove generazioni, siano vittime di meccanismi (talvolta inconsci) che ci portano a limitare il nostro modo d’essere per paura di essere giudicati.
 I ragazzi sottolineano come spesso la violenza venga solo intesa come violenza fisica e non si faccia caso all’utilizzo delle parole come mezzo potentissimo di giudizio, costrizione ed etichettamento.

Si ignora il fatto che comunicare significhi non solo dare un’informazione, ma anche trasmettere un’emozione: le parole, sono un’arma forte tanto quanto lo è la forza fisica. 
Dalle ricerche e dai dati che emergono dagli studi sulla violenza pare evidente che l’uso della violenza verbale e psicologica sia spesso preludio di episodi di violenza fisica. 
Secondo il rapporto SDGs 2019 dell’ISTAT la violenza sulle donne negli ultimi anni è sì diminuita, ma ne è aumentata la gravità degli atti a essa associata. E rispetto alla parità di genere, nonostante i progressi ottenuti negli anni, donne e ragazze non hanno, in Italia, la garanzia di parità di diritti e di accesso alle risorse, a ruoli di leadership o la garanzia di vedersi riconosciute come lavoratrici anche se dedicate alla sfera domestica e familiare.
“ In Italia, la quota di tempo giornaliero impiegato dalle donne nel lavoro non retribuito domestico e di cura si attesta al 19,2% rispetto al 7,4% per gli uomini” e “la presenza delle donne nei luoghi decisionali, economici e politici è poco più di un terzo nel Parlamento nazionale e nelle società quotate in borsa, un quinto nei consigli regionali e meno di un quinto negli organi decisionali”.
Ragionare su ogni piccola azione quotidiana, diventa quindi fondamentale per assicurare, soprattutto alle nuove generazioni, un mondo nuovo in cui ci si possa sentire liberi di essere se stessi consapevoli del fatto che ogni essere umano ha diritto di manifestare il proprio pensiero e l’obbligo di non sconfinare nello spazio altrui.
 
OBIETTIVO 3. “SportivaMente”, un pomeriggio dedicato allo sport per i ragazzi di “giovani al centro” che frequentano il Centro Interculturale

Nell’ottica di promuovere la libertà di espressione e di mettere a disposizione dei ragazzi strumenti e opportunità, durante la settimana vengono proposte attività che, negli anni, hanno dato modo ai ragazzi di trovare uno spazio, non solo per divertirsi ma anche per mettere alla prova le proprie capacità. 
Da quest’anno, un pomeriggio a settimana è stato dedicato a sperimentare attività sportive sempre diverse.

SportivaMente ha stimolato i giovani partecipanti a riflettere su concetti quali l’educazione alla salute, la riduzione delle disuguaglianze e l’educazione ambientale con il riciclo dei materiali a disposizione… il tutto nell'ottica della sostenibilità!

Questa proposta nasce in seguito ad alcune riflessioni sulle abitudini degli adolescenti.
 L’adolescenza,è un periodo di transizione caratterizzato da una ridefinizione continua di confini e schemi ma anche da un forte desiderio di indipendenza, combinato al supporto costante del gruppo dei pari. 
In questo momento della vita così particolare, diversi sono i fattori che potrebbero minare l’equilibrio di un ragazzo e di una ragazza. C'è la necessità di strutturare la propria identità al fine di ridefinirsi in quanto giovane adulto. In questa fase le attività sportive hanno benefici sulla salute fisica e mentale e una ricaduta immediata sull'autostima. Chi pratica uno sport di squadra, per esempio, riesce ad identificarsi nel team e di conseguenza ha una maggiore partecipazione alla vita sociale, migliorando la capacità di cooperazione fra pari e la solidarietà. Studi vari dimostrano che gli individui che praticano uno sport di squadra hanno un rendimento scolastico maggiore rispetto ai loro coetanei inattivi, senza contare che un’interazione con i pari funzionale e adattiva correla positivamente con la “soddisfazione nelle relazioni sentimentali nella prima età giovane adulta”.
 
centro5
 
OBIETTIVO 12. Consumo e produzione responsabili. Il percorso con il Museo del Risparmio di Torino e le riflessioni tra i ragazzi del Centro
 
Riuscire ad esprimersi, pianificare il proprio futuro e realizzare i propri sogni sono degli obiettivi che, all’interno del progetto “Giovani al Centro”, gli educatori incentivano a perseguire con l’impegno quotidiano.
 Questi temi rientrano anche nella sfera economica: le decisioni collegate ai temi della finanza influenzano le scelte di ciascun individuo al fine di garantirsi il sostentamento giornaliero. Proprio in quest’ottica, Il Museo del Risparmio di Torino ha offerto ai nostri adolescenti, ma anche ad educatori e volontari, la possibilità di mettere alla prova le nostre scelte quotidiane sull’amministrazione delle proprie finanze attraverso percorsi mirati e con la metodologia del “gamification", cioè l’utilizzo di dinamiche di gioco in contesti esterni ai giochi. 
Grazie all’utilizzo di giochi e materiali interattivi, proposti all’interno del Museo, è possibile giocare e riflettere su come amministrare i propri beni e pianificare il proprio futuro per realizzare i propri sogni.

Insieme agli animatori del Centro, i ragazzi hanno discusso spesso di temi quali il riciclo dei materiali, la raccolta differenziata, la provenienza dei prodotti. Nell’ottica del consumo critico, ci siamo confrontiamo sulla spesa quotidiana, sui prodotti che usiamo e sulle le necessità che abbiamo, provando a capire quanto siano davvero tali. Le riflessioni ruotano intorno al concetto di rispetto reciproco, un tema trasversale che ci permette di guardare a tutti gli obiettivi dell’Agenda mettendo al centro le persone.
 
Attraverso questo sguardo, le relazioni tra i ragazzi sono state sempre al centro dell’attenzione, così come tutte le loro domande!
 
Articolo a cura dell'equipe di Giovani al Centro, con la preziosa collaborazione di Gaia Puglisi e Alessio Buonocore che hanno recentemente terminato il Servizio Civile presso il Centro Interculturale di corso Taranto 160. A Gaia e Alessio il nostro ringraziamento per il tempo e le competenze dedicate ai ragazzi e un augurio di futuri successi umani e professionali! 
 
centro2

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti. Clicca su "CHIUDI" per prestare il consenso all’uso di tutti i cookie.