
La compagnia teatrale integrata assaiASAI mi ha raccontato anzitutto questo: che il singolo ha valore nel movimento collettivo, e il collettivo ha valore nella peculiarità del singolo. Tutto è iniziato accompagnando dei giovani migranti, diciassettenni dal passato geograficamente e culturalmente lontano, per i quali la parola Teatro deve essere suonata strana e incomprensibile. Ricordo che, all'inizio, il mio compito era quello di creare un equilibrio tra il dover spiegare ai giovani migranti (in inglese e francese) cosa stava succedendo e lasciare che i nostri corpi parlassero al posto delle parole, in un gioco di imitazione ed interpretazione che favoriva il divertimento e la messa in gioco di ognuno di noi. La voglia di ballare al centro del cerchio o cantare canzoni in lingue ai più sconosciute, vinceva sull'estraneità e sulla timidezza. E' così che, settimana dopo settimana, il teatro di assaiASAI è diventato un luogo di relazioni, nonostante qualcuno esterno al gruppo pensasse che fosse inutile che dei giovani migranti dedicassero tempo ad un’attività culturale e di piacere, dal momento che pressava l’impellenza di documenti, vitto e alloggio.

Casualmente, il mio ingresso in assaiASAI a fianco di minori stranieri non accompagnati è coinciso con la scrittura collettiva e la successiva messa in scena di BRICKS - Oltre i muri del web, uno spettacolo acuto e umoristico che parla di migrazioni al tempo del web: insieme ci siamo ritrovati a ragionare sulle fake news, sull’odio online e sulla comparazine delle fonti per arrivare a una informazione consapevole. Ancora non sapevamo che BRICKS avrebbe avuto lunga vita: al momento è stato replicato circa venti volte e, per un evento che coinvolge circa 50 attori, non è una cosa scontata. Lo spettacolo ci ha permesso di parlare di migrazioni a circa 7000 persone in varie regioni d'Italia (Piemonte, Lazio e Lombardia), con trasferte che sono state occasioni di divertimento ma anche di incontro con territori e comunità locali.
Dopo più di due anni la mia camminata all’interno di assaiASAI ha assunto ormai un altro passo. Da accompagnatore sono diventato attore e infine un supporto nel lavoro di regia e di logistica, in un ruolo che sto scoprendo e che non smette di stimolarmi. Una delle particolarità del gruppo, infatti, è quella di rendere i partecipanti sempre più protagonisti di un processo relazionale e artistico che ha al suo centro la condivisione di sentimenti e pensieri finalizzati alla creazione di bellezza. Negli anni in assaiASAI sono passate tante persone che hanno portato volti, capacità, passioni, interessi, voci, sguardi. E la cosa davvero speciale è che il gruppo, nonostante la fluidità che lo caratterizza, non ha cambiato la sua anima: continua a essere spazio di camminata costante, di passi irregolari, di incontri. In poche parole... un piccolo spazio di vita, per tutti.
