L’attualità ci riporta a un presente nel quale la situazione sanitaria è grave ed è dovere di ognuno attenersi alle indicazioni del Governo. Anche noi vogliamo fare la nostra parte, nel rispetto delle distanze che in questi giorni stravolgono il modo di stare insieme fatto di scambi, di abbracci: di umano.
Abbiamo deciso di esserci e di pensare a strategie alternative che ci consentano di continuare a coltivare le relazioni, per non perderci e perché esserci, oggi, assume un significato differente rispetto a ieri: stare insieme ai tempi del coronavirus vuole dire soprattutto dedicarsi delle attenzioni reciproche e ritagliare spazi nei quali l’altro possa sentirsi accolto, ascoltato e incoraggiato non nonostante la distanza, ma dentro la distanza.
Per questo stiamo contattando i ragazzi, le famiglie, le scuole, gli insegnanti e i volontari per chiedere loro “come state? Come state vivendo questi giorni? Come vi state organizzando?”, ma anche per creare una rete attiva di sostegno che coinvolga tante persone che, fino a poche settimane fa, erano abituate a incontrarsi nel quotidiano.
Parte in queste ore un tutoraggio a distanza rivolto a centinaia di ragazzi, in appoggio al singolo ma anche al sistema scolastico e comunitario nel suo complesso. Stiamo provando a connettere volontari, operatori e adolescenti affinché, nei tradizionali giorni del doposcuola e non solo, possano sentirsi telefonicamente, via WhatsApp, via Skype per scambiarsi consigli sullo studio e sull’organizzazione del tempo, e anche per incontrarsi in un modo differente ma comunque capace di trasmettere ciò che il protagonista tredicenne del romanzo Montedidio di Erri De Luca ripete alla sua innamorata: mi importa di te.
Mi importa di te: è questo il senso di una telefonata, di una videochiamata, di un messaggio, del tempo dedicato all’altro, seppur in modo virtuale.
Oltre alle reti telefoniche tra studenti e volontari, gli operatori hanno avviato chat interne che invitano i ragazzi del doposcuola e dei laboratori a ritrovarsi tramite Whatsapp per salutarsi, chiacchierare, riflettere, scambiarsi materiali didattici, intraprendere percorsi ludici che possano favorire la creatività, il confronto e lo scambio a distanza.
I canali social dell’associazione in queste settimane metteranno a disposizione materiale didattico per continuare l’apprendimento dell’L2 di minori e adulti che non hanno più occasione o quasi di esercitare l’italiano in contesti extrafamiliari. Sempre tramite i social, daremo spazio alle idee e alle creazioni nate internamente ai gruppi di lavoro virtuale tra ragazzi e adulti e lanceremo challenge tematici che vedranno coinvolti adolescenti e giovani nell'invio di foto, video e storie.
È il nostro modo per esserci e dire: mi importa di te, ci importa di noi tutti.
#restiamoacasa, restiamo... #ASAIconnected!