C. e la famiglia Radu, cittadini di Torino

Elisa Paschetta, operatrice ASAI, dal 2013 lavora per il progetto nazionale RSC per l’inclusione dei bambini rom, sinti e caminanti. Elisa ci racconta l'aggancio con la famiglia Radu e il cammino di integrazione dei quattro figli all'interno di percorsi scolastici, aggregativi e lavorativi.
 
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Conosciamo la famiglia Radu (cognome di fantasia) da quattro anni, da quando, appena arrivati in Italia i bambini sono stati iscritti in una delle scuole in cui portiamo avanti il progetto RSC. 
 
La famiglia vive all'interno del campo spontaneo di via Germagnano, accanto all'area sosta autorizzata, in una baracca senza acqua corrente e senza servizi. 
 
Quattro anni fa il progetto era implementato nelle scuole secondarie di I grado dove abbiamo dunque iniziato a lavorare con C., un giovane tredicenne con una buona scolarizzazione pregressa in Romania e molta voglia di impegnarsi. La madre, sempre disponibile e presente nella vita dei figli, nonostante una quasi totale incapacità di esprimersi in lingua italiana, ci ha fatto da subito una ottima impressione.
 
Al suo arrivo in Italia, C. è stato inserito in seconda media e all'interno del progetto Ponte, che favoriva il conseguimento della licenza media per ragazzi con percorsi scolastici discontinui. In due anni C. ha ottenuto il diploma con una tesina sui compositori romeni (poeti e scrittori) e una poesia letta ad alta voce in sede di esame. Grazie all'appoggio della mamma, si è prescritto per tempo a due agenzie formative con l'intenzione di proseguire gli studi e ottenere un attestato di qualifica. Non essendo stato selezionato, è partito per la Romania e, al suo ritorno, alcuni mesi dopo, ci ha contattati esprimendo il desiderio di ricominciare gli studi per «imparare cose che non so fare». E' stato così indirizzato verso lo sportello lavoro ASAI che lo ha a sua volta inserito nel percorso Orientiamoci di Yepp Porta Palazzo, con lo scopo di acquisire gli strumenti di base per una ricerca del lavoro efficace ed organizzata. 
 
La sua tutor così racconta l'impegno di C.:«Durante tutto questo periodo non ha mai fatto un'assenza, partecipando con interesse agli incontri di gruppo e ai colloqui individuali. E' sempre stato puntuale e ha manifestato con grande consapevolezza, nonostante la sua giovane età, la voglia di approfondire la sua formazione professionale nel campo della ristorazione come barista».

Attualmente C. gestisce con ordine e diligenza i suoi tre fratelli e le visite mediche della madre e della sorella entrambe con malattie croniche e in cura presso ospedali della città. grazie al contatto con C. e con la mamma, a partire da settembre 2017 quando il progetto RSC è stato ampliato anche alla scuola elementare, la presa in carico si è estesa ai fratelli minori che oggi frequentano l'Estate Ragazzi ASAI-Sermig di Porta Palazzo, dove hanno trovato un ambiente accogliente e tanti amici con i quali condividono giornate ricche di stimoli. 

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La più piccola, S., ha sei anni e ha da poco concluso il primo anno di elementari senza essere andata alla scuola materna. In classe non parla mai e la possibilità di far parte dell'Estate Ragazzi le ha permesso di sperimentarsi con successo in un contesto nuovo, a contatto con altri bambini della sua età, attraverso attività ludiche più informali rispetto all'ambito scolastico. E' stata per lei l'occasione di parlare (e in italiano), prima con l'educatrice di riferimento e poi con alcuni bambini del gruppo. Le piacciono la piscina e i giochi in cortile, e riceve le attenzioni individualizzate di cui ha bisogno per iniziare a fidarsi del contesto dove è inserita. L'extra-scuola è una vera e propria palestra di integrazione che porterà i suoi frutti anche a settembre, quando S. tornerà tra i banchi di scuola.

Il progetto RSC ha permesso di inserire la famiglia Radu all'interno di una rete composta da professionalità diverse che, con specifiche competenze, supporta la crescita del nucleo familiare all'interno del contesto cittadino. Nei prossimi mesi C. inizierà un tirocinio formativo presso un bar di San Salvario e, con il suo primo stipendo, contribuirà alle quote di partecipazione dei fratelli all'Estate Ragazzi. Questo è un altro tassello verso la costruzione del suo futuro e di quello dell'intera famiglia.

 

 

 

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