Caro Lorenzo, l'italiano è un gioco bellissimo

FOTO L2
 
Maria Pambianco insegna italiano ai minori stranieri nella sede di via Genè, all'interno di un percorso nato dal sostegno di Lorenzo Tabasso. Lorenzo, che nel 2013 insegnava L2 ai minori cinesi, attualmente vive in Cina e promuove progetti didattici a distanza.
 
Maria gli scrive una email per descrivere il clima che si respira in classe, con spunti metodologici utili a tutti i docenti di italiano per stranieri.
 
Caro Lorenzo,
come stai? Spero che il tuo soggiorno in Cina stia dando i frutti sperati.

Ti scrivo qualche aggiornamento sui corsi partendo dai numeri: in soli 4 mesi siamo arrivati a quota 32 iscritti (di cui 13 cinesi), e stiamo continuando a crescere. Numerose e preparate sono anche le insegnanti volontarie che ci affiancano: Angelica, Anna, Nicole, Ornella, Alessia, Naomi e Corinna.
I laboratori sono partiti all'insegna del gioco e dell'incontro tra le diverse culture, come raccontano le cartine mute che, via via, si sono colorate un po’ dappertutto: Cina, Marocco, Egitto, Somalia, Perù e Bangladesh. Si gioca, si scherza, ma l'attenzione e il rispetto sono alla base delle nostre interazioni e quando si fa lezione non vola una mosca. Nei primi mesi si è lavorato molto sull'identità di ogni partecipante. L'identità e la provenienza sono temi importantissimi: se metti una cartina sotto il naso dei ragazzi, non sanno dirti precisamente da dove vengono e dove si trovano ora. Ricordo il momento in cui la classe ha scoperto che l’Iran non è poi così distante dalla Cina. Da quel giorno lo sguardo di Lisi nei confronti di Shahrzad è cambiato radicalmente.

Stiamo dedicando molte attenzioni a due gemelli cinesi arrivati da poco, Jin Lian e Jia Lian. Già distinguerli è una sfida, ci mancavano solo i nomi quasi identici! La timidezza iniziale è durata poco grazie a una caccia al tesoro alla quale hanno partecipato con entusiasmo. Poi c'è Shao Jin, detto Hu, nelle cui vene scorre sangue da mediatore culturale. Alto, con gli occhiali, i capelli a spazzola e un gran senso dell'umorismo, passa più tempo alla lavagna che non al suo posto ed è una figura indispensabile per la riuscita del nostro laboratorio. Cristina invece parla pochissimo nonostante sia qui da 3 anni, ma quando ha fatto “tombola” ha esordito con un chiarissimo e italianissimo evvaiii. Quando Mohamed non capisce una parola, la cerca su google traduttore e la comunica a tutti gli arabofoni. Anzi, ti dirò di più, se è particolarmente ispirato la cerca pure in cinese!
 
fOTO L2 bis
 
Ricordi quando discutevamo sull’importanza di avviare delle classi eterogenee per provenienza? Quando ti parlavo di situazioni comunicative reali e di occasioni concrete dove spendere le competenze acquisite, avevo in mente proprio aneddoti come quelli che ti ho appena raccontato. Quello che è nato come un laboratorio di italiano si è presto trasformato in uno spazio plurilingue dove è più facile riconoscere e costruire la propria identità linguistica, perché la lingua e la cultura di origine sono valorizzate e condivise con gli altri, di pari passo con lo studio della L2. Anche noi insegnanti scopriamo cose interessantissime: quelli che noi chiamiamo “numeri arabi”, per esempio, gli egiziani non li usano affatto perché utilizzano un sistema numerico graficamente diverso. Tra le pareti dell’aula gialla i ragazzi imparano e contemporaneamente insegnano, sentendosi attori in prima persona del loro processo di apprendimento.
 
Il motto “giocando si impara” è valido anche per la didattica dell’italiano L2, specialmente nello spazio informale e variegato dell’extrascuola: le ansie vengono lasciate fuori dalla porta (a volte anche i quaderni) e si gioca, si collabora, si parla molto e si scrive poco. 
 
Credo che almeno una volta, anche solo per curiosità, tutti dovremmo provare la sensazione straniante di calarci in un contesto in cui si parla una lingua sconosciuta. Beh, tu sei emigrato in Cina e questa sensazione l’avrai sicuramente provata! Così potremmo immaginare, almeno in parte, l’immensa difficoltà che si deve affrontare all’inizio, unitamente  al fatto di essere un adolescente migrante. 

Ecco, come al solito mi sono dilungata, quando in realtà volevo solo aggiornarti brevemente sull’andamento dei laboratori. Ci tengo ancora a ringraziarti per l'opportunità che hai dato a tanti ragazzi: grazie al tuo contributo i laboratori di Italiano L2 si sostengono in maniera autonoma, senza gravare sugli operatori del doposcuola. Ti auguro "buona felicità", come dicevano le mie allieve cinesi dello scorso anno.
 
A presto per nuovi aggiornamenti.
Maria
 
P.S. Ah, la cosa più bella: in classe sta nascendo un'amicizia sino-somala. Non ho ancora capito con quale strano linguaggio stiano comunicando, ma Sisi e Idil passano il tempo vicine ad abbracciarsi e a farsi i selfie!
 
Foto L2 tre

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