Se c'è un reato, "Ricominciamo". Presentato il progetto di giustizia riparativa

Lunedì 21 marzo 2016 ha avuto luogo la presentazione del progetto di giustizia riparativa "Ricominciamo" presso la sede del Servizio di Protezione Civile della Città di Torino.
 
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Il percorso di giustizia riparativa coinvolge minori autori e vittime di reato e comincia con un primo incontro al quale sono presenti un rappresentante della Polizia Municipale, un educatore Asai, l’autore minorenne dell’atto lesivo, i genitori o un adulto di riferimento.
 
Si analizza il profilo del minore e si concorda la partecipazione a una serie di attività di volontariato, che comprendono mansioni manuali o di animazione, in contatto con coetanei, utenti e volontari dell’associazione. Il percorso si conclude con una riunione di verifica tra i soggetti coinvolti e con un incontro tra l’offensore e la vittima, quest'ultima sostenuta durante l'intero periodo. I centri ASAI sono le sedi dove i ragazzi svolgono il loro impegno di volontariato, in seguito a comportamenti lesivi che nel 75% dei casi sono atti di bullismo, cyberbullismo, stalking e, in misura minore, furto e lesione personale.
 
Durante la riunione del 21 marzo, "Ricominciamo" è stato presentato ai Dirigenti scolastici degli istituti dai quali proviene la maggior parte dei ragazzi coinvolti. Riccardo D'Agostino, della cooperativa Terremondo ed educatore ASAI, ha mostrato le differenti fasi del progetto, spiegando che "è la comunità nella sua interezza a essere chiamata a farsi carico della situazione di conflitto e a cercare risposte condivise". Successivamente hanno preso la parola alcuni rappresentanti istituzionali. Anna Maria Baldelli, procuratrice della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta, ha sottolineato come "un caso di bullismo, anche se lieve e non ancora reato, è un reato potenziale e va affrontato subito" attraverso una rete sociale che è patrimonio del territorio. Secondo Luca Mangherini e Walter Bouquié, del Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale di Torino, è fondamentale "l'appoggio delle scuole per essere sempre più vicini e efficaci negli interventi". Giovanni Ghibaudi del Centro di Mediazione Penale di Torino ha ribadito l'importanza della giustizia riparativa come risposta positiva a un atto negativo. La presentazione è stata l'occasione per coindividere le strategie di intervento a livello operativo. Il progetto coinvolge un numero massimo di 60 minorenni all'anno, quindi sono benvenute tutte le realtà del privato sociale che abbiano voglia di impegnarsi con adolescenti autori di reato, con la stessa metodologia di lavoro.
 
"Ricominciamo" si basa sull'esperienza di giustizia riparativa nata nel 2012 tramite un protocollo d'intesa tra Associazione ASAI, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle D’Aosta e il Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale della Città di Torino. Per il biennio 2016-17 il progetto è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e promosso dalla cooperativa Terremondo, nata nel 2003 dall'esperienza degli operatori ASAI in diversi quartieri multiculturali della città. Tra i nuovi partner è presente anche il Centro di Mediazione Penale della Città di Torino.
 
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